Cronaca

Coronavirus, strage di anziani nella casa di riposo. Il sindaco chiama l'Esercito

 

 
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VERONA - Sale a 15 il conto degli anziani deceduti nella casa di riposo di Villa Bartolomea, grosso comune a sud di Verona. Nella notte infatti sono spirati altri 7 anziani che si aggiungono agli 8 che erano deceduti nei giorni scorsi. Il dato è stato rilevato alle ore 15 di oggi 27 marzo. A questo si somma la positività di 12 operatori su 40 che lavorano nella struttura oltre ad altri 36 ospiti positivi su una sessantina di persone in totale. "E' una tragedia, ho chiesto al prefetto di inviarci operatori della Croce Rossa o in ultima istanza l'Esercito - afferma il sindaco Andrea Tuzza - Il problema infatti ora è gestire la situazione di assistenza per gli ospiti rimasti. Facciamo fatica anche a dar loro da mangiare". Dei 15 deceduti 11 sono residenti in paese, il più anziano aveva 100 anni. Mercoledì scorso il sindaco aveva fatto intervenire perfino i Vigili del fuoco di Verona e Legnago con la squadra specializzata per sanificare gli spazi della casa di riposo, dividendo gli ospiti positivi al virus da quelli negativi. Ma non è bastato.

18:29:40     03/27/2020

FONTE  IL GAZZETTINO

 

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Impatto tra due auto, entrambe fuori strada: donna soccorsa dall'elicottero

 

 
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PONTELONGO - BOVOLENTA PD - Dopo le 12.30 i vigili del fuoco sono intervenuti in via Argine Destro a Pontelongo per un incidente tra due auto, finite entrambe sulle sponde sotto il piano stradale: una donna ferita. La squadra arrivata dal distaccamento di Piove di Sacco ha messo in sicurezza i due mezzi, mentre una donna è stata assistita dal personale del Suem sul posto anche con l’elisoccorso. Illeso l’altro giovane autista. La polizia locale ha eseguito i rilievi per ricostruire la dinamica del sinistro. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco sono terminate dopo circa un’ora.

18:12:03  03/27/2020

FONTE IL GAZZETTINO

 
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Ospedale Padova, 71 dipendenti positivi Su oltre 4 mila tamponi effettuati, 'protezione funziona'

 

 
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PADOVA, 27 MAR - "I nostri dipendenti risultati positivi al tampone sono solo l'1,1% del totale, vuol dire che hanno fatto molta attenzione nel seguire le procedure sulla protezione". Lo ha detto oggi Daniele Donato, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera di Padova, nel corso di un punto stampa in diretta Facebook. Donato ha ricordato che l'Azienda ospedaliera ha sottoposto a tampone 4.411 dipendenti, il 62% del totale, e che 1.964 di loro hanno ripetuto il test più volte. Risultato: 71 positivi (33 medici di cui 20 specializzandi, 21 infermieri, 7 oss e altri 10 operatori), di cui 3 ricoverati (due medici e un infermiere) e 4 guariti (tre medici e un oss). "In tutto l'ospedale abbiamo più di 1.200 pazienti e 160 posti letto dedicati al Covid, non sono tantissimi - ha aggiunto Donato - Ieri siamo riusciti a garantire due trapianti di fegato con organi che sono arrivati dal Niguarda, spostati a Padova perché in Lombardia c'è una certa difficoltà a garantire questi interventi".

16:51:01  03/27/2020

FONTE ANSA.IT

 

 
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Coronavirus:Veneto,positivi a 7.497 I terapia intensiva 338 (+2), a Verona 113 nuovi casi

 

 
 

- VENEZIA, 27 MAR - Nuova impennata dei positivi al Coronavirus in Veneto: stamane il numero è salito a 7.497, 295 in più di ieri sera. Le persone decedute sono 313 (+5), i pazienti ricoverati in area non critica 1.536 (+46), quelli in terapia intensiva 338 (+2), i dimessi sono 536. A Vo' nessun nuovo caso di covid-19 mentre Verona segna 113 nuovi positivi, Treviso 45, Vicenza 20, Padova 81, Venezia 19, Belluno 3 e Rovigo 5. Per 9 positivi l'assegnazione di area è ancora in corso. (ANSA).

16:29:09     03/27/2020

FONTE ANSA.IT

 

 

 
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Trecenta, i tamponi erano un falso positivo: i sette pazienti non hanno il coronavirus

TRECENTA (RO) E' stato un errore commesso nel corso della rilevazione dei tamponi TRECENTA - E' stato un falso positivo: i sette pazienti di Trecenta non sono positivi, in realtà. E' stato un errore - clamoroso - commesso nel corso della rilevazione dei tamponi. Lo ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella, nel corso del bollettino di giovedì 26 marzo. I tamponi sono stati rifatti in ben due laboratori, non più in quello realizzato a Trecenta, e per due volte sono risultati del tutto negativi. Ora, si attendono notizie dei due medici e dei due infermieri, che pure erano risultati positivi. Per un solo medico è già arrivato il responso, purtroppo positivo. A questo punto, quindi, si riprende lo spostamento dei pazienti verso altre strutture, per tenere a Trecenta unicamente i degenti Covid. Tutti i tamponi realizzati sui pazienti, risultano, infatti, negativi, così che si può dare il via libera allo smistamento verso gli ospedali di Adria e Rovigo, così come verso le case di cura di Santa Maria Maddalena o di Rovigo e verso altre strutture similari. Negativo anche il personale dei reparti di Riabilitazione e Lungodegenza, interessati dal primo allarme contagio, fatta eccezione per i tre dei quali si attende ancora il responso, come detto. L'impressinante allarme che si era generato nella giornata di mercoledì, sulla base dei dati diffusi dall'Ulss 5, risulta quindi, per quanto concerne almeno i pazienti dell'ospedale San Luca di Trecenta, un clamoroso equivoco, dovuto a un gigantesco "falso positivo", probabilmente collegato a qualche errore nell'esecuzione dei tamponi. Senza dubbio, sarà necessario capire cosa sia accaduto e come sia potuto accadere, vista anche la rilevanza che si era data alla attivazione del laboratorio di Trecenta proprio per potere processare in proprio i tamponi. Purtroppo, il primo giorno di attività ha portato a un risultato clamoroso, ma in negativo. Detto questo, fortunatamente il risultato, dopo 24 ore di paura, è una notizia in fin dei conti positiva.

Fonte  ROVIGOINDIRETTA.IT

19:09:35    2020-03-26

 

 
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Verbale di dissequestro di patente e un'altra auto dello stato veneto ... restituita all'AVENTE DIRITTO... se hai diritto puoi farlo. www.statovenetodelevenesie.org

COMUNICAZIONE

STATO VENETO DELE VENESIE

OGGI 10 FEBRAIO un pseudo quotidiano IL MATTINO DI PADOVA (organo di stampa dello Stato ITALIANO in difetto di giurisdizione nei nostri territori Veneti) a scritto che non si può circolare con targa Veneta ma non sanno che il Veicolo e la targa e chi che la conduce non sono parte dell'identità italiana ma è di identita Veneta e che veicolo e Targa sono intestate allo Stato Veneto dele Venesie Corpo Diplomatico con massima giurisdizione nei Nostri Territori Veneti. Vi pubblichiamo la sentenza del Tribunale di Verona tribunale Italiano che ha assolto, restituito patente veneta, libretto di Circolazione targa e Veicolo Veneto allo Stato Veneto Dele Venesie cosa vuol dire che c'è già un precedente giuridico che conferma la nostra legalità e Sovranità di giurisdizione nei nostri Territori Veneti. Alleghiamo foto Verbale della Sentenza Positiva.

IL Funzionario Territorio pianificazione sicurezza dello Stato Veneto dele Venesie .

Segrtario Serenisima Nasion Veneta Sovrana dela Venesia

Guarda Sigilli Serenisima Nasion Veneta Sovrana dela Venesia

( Luca dela dinastia Camani)

 

 
 
 
 
 
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10 FEBBRAIO IN RICORDO DEL GENOCIDIO DELLE FOIBE

10 FEBBRAIO GIORNATA DELLA MEMORIA

ll 10 Febbraio ricordiamo il giorno della memoria dell'olocausto subito dagli Istriani,Dalmati apparteneti al Popolo Veneto da parte del Generale Jugoslavo Comunista Tito. Il Comunista Tito diede inizio al massacro contro gli Istriani e Dalmati dando inizio alla pulizia Etnica fra il 1943 e il 1945 buttando nei crepacci buchi profondi nell' area montuosa carnica sud-est , uccidendo esseri umani donne bambini e Anziani. (Circa 11000 Vittime innocenti) La nostra redazione de la gaxeta del popolo Veneto non dimentica.

il direttore

Luca dela dinastia Camani

16:07:49

2020-02-09

 
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BELLUNO-Coronavirus. Tornato dalla Cina, studente 23enne bellunese barricato in casa in “quarantena”

BELLUNO - Era partito con i sogni dei suoi 23 anni per un’esperienza unica: un tirocinio al consolato italiano in Cina. È tornato con una mascherina, le immagini da apocalisse delle strade deserte impresse nella mente. E la certezza che se avesse detto no a quel volo di ritorno, che gli aveva proposto il consolato generale italiano, forse sarebbe rimasto bloccato in quel paese con il rischio contagio del coronavirus (ovvero l’infezione che dalla città di Wuhan si sta propagando ovunque). Davide Barattin, di Polpet, studente di Relazioni Internazionali all’università di Firenze era arrivato il 10 gennaio scorso a Guangzhou, città della Cina del sud, a 850 chilometri da Wuhan. Nemmeno il tempo di ambientarsi iniziare il tirocinio al consolato, che si è trovato in piena emergenza. È tornato a casa sano e salvo l’altro ieri: non esce e starà due settimane nella sua abitazione, con mascherina per precauzione. Non è obbligatorio, ma tra i consigli anti-contagio.

23:11:37

2020-02-01

FONTE IL GAZZETTINO

 

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